I miei racconti in giro per il mondo

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MORTE A 666 GIRI, con il racconto "Il giorno in cui finì la musica"
Acquisto versione Kindle su Amazon
Acquisto versione cartacea su Amazon

Nell'Aprile del 2014 partecipai a questo concorso organizzato da Dunwich Edizioni, Skan Magazine e Letteraturahorror.it. Non vinsi, ma fui comunque selezionato per comparire nelle versioni cartacee e Kindle dell'antologia, che uscì a Ottobre dello stesso anno. La cosa mi riempì - e tuttora lo fa - d'orgoglio.

Ecco l'abstract del libro:
Horror e musica si mescolano e fondono in un connubio di note e terrore. Protagonisti dei diciotto racconti sono ora i grandi miti del rock, ora persone comuni: tutti alle prese con fenomeni paranormali e spaventosi. Morte a 666 Giri è un viaggio nel lato oscuro e misterioso del mondo musicale, nelle cui pieghe si celano oscuri e insidiosi segreti.
E' stato anche piacevole in tutti questi mesi seguire le sorti della raccolta, quando è stata recensita dai lettori, e sorprendentemente entusiasmante leggere i commenti che alcuni di essi - nei loro blog o nella pagina di Amazon da cui si può acquistare il libro - hanno riservato in particolare per il mio racconto in concorso, "Il giorno in cui finì la musica".
Ecco qui alcuni esempi.

Dal blog Briciole di Parole:
È uno delle storie che più mi è piaciuta, mi ha coinvolto fino alla fine. Ho apprezzato tantissimo tutta la spiegazione “storica” che c’è dietro a quella che ha dato il via alla spasmodica ricerca dell’ultima musica originale che l’uomo possa mai produrre. Jackie, Sully, Robbie e Terry sono quattro musicisti squattrinati hanno l’immensa fortuna (o sfortuna), di comporre l’ultima canzone originale in assoluto, e il viaggio che li porterà a brevettare a loro nome la canzone sarà una vera e propria corsa contro il tempo, in cui non mancheranno inseguimenti al cardiopalma a opera di robot cercatori che lavorano per la mafia giapponese, comportamenti paranoici al limite dell’ossessione e presunti tradimenti e voltafaccia degni di un film di avventura. Con il colpo finale che mi ha fatto pensare “Ah, pure! Oltre al danno anche la beffa”, perché a dirla tutta, la canzone non era neanche bella. Ottima prima impressione per l’autore.
Dal sito Ver Sacrum:
“Il giorno in cui finì la musica” di Gabriele Galletti ha invece un’avvincente ambientazione fantascientifica e si volge in un futuro apocalittico narrando le vicende allucinanti dei componenti di una band che sono riusciti a comporre l’ultima canzone originale sfruttando la residua combinazione di note possibili.
Dal sito Anobii, l'utente "Bee" in un commento:
La qualità del volume è elevata, perché pur essendoci alcuni racconti prevedibili, o scritti in modo poco accattivante, vengono bilanciati da alcune chicche di bellezza rara, come Il giorno in cui finì la musica, ambientato in un futuro in cui ci si scanna per accaparrarsi l'ultima combinazione originale esistente
Dal blog La Bancarella del Libro:
Futuro. Un futuro molto lontano è quello che ci viene presentato dall'autore di questo romanzo. Un futuro dove ogni cosa è sovvertita e la società è costretta a vivere alle strette e sotto il massimo controllo perchè ogni cosa è registrata. Ogni divertimento è bandito e la musica è finita. Tutto è già strato detto, scritto e salvato su un computer. E' in questo clima che un gruppo di amici, che compongono una band, costretto a provare di nascosto, decide di impegnarsi al massimo per riuscire a scovare l'1% di musica originale che ancora nessuno è stato capace di scrivere. La cosa però non è così semplice e anche se ci riuscissero ci sono sempre i seeker, robot superevoluti con il compito di far rispettare le regole e la legge anche usando le maniere forti...
Un racconto lungo, ambientato in un atmosfera claustrofobica e irreale, che tiene il lettore incollato alle sue pagine, lo appassiona, lo coinvolte e lo trascina in una corsa a perdifiato per sfuggire alla legge e mettere così in salvo gli ultimi accordi di una musica che rischia davvero di scomparire.
Un racconto bello e sorprendente, che presenta numerosi spunti di riflessione e che, come dico sempre quando qualcosa mi colpisce, finisce troppo presto...
Speriamo che l'autore tragga spunto dalla storia per dare vita a qualcosa di più corposo di un racconto.
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DELITTI AL SOLE, con il racconto "La Leonessa"
Acquisto versione cartacea tramite lulu.com

A Maggio del 2015 la mia prima incursione assoluta nel mondo del noir fu selezionata da Giallo Club per questa antologia di gialli, polizieschi e hard boiled. Non era un vero e proprio concorso (con vincitori e classifiche), e per fortuna visto che ad oggi non ne ho ancora vinto uno, ma ovviamente l'inclusione del pezzo mi lusingò davvero.
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STORIE VAGABONDE (2a ed.), con il racconto "Il viaggiatore"
Acquisto versione cartacea tramite ilmiolibro.it

Sempre a Maggio del 2015, ripresi in mano un vecchio racconto che avevo scritto per un sito di aspiranti scrittori (Mangiastorie, ora ahimé estinto) facendogli alcune modifiche e partecipando ad un concorso su Facebook, appunto Storie Vagabonde, spinto da un amico. Il risultato alla fine non mi convinceva poi tanto, ma la giuria decise che era buono abbastanza (10° su 69) per essere incluso nella pubblicazione, e così fu. Un racconto abbastanza intimista, in cui c'è qualcosa di me, e qualcosa proprio no, ma che in realtà mi diede la possibilità di viaggiare in Africa... senza uscire da Forlì.
Meglio andò alla mia fidanzata, che nello stesso concorso si piazzò seconda (mannaggia, per due voti!), con un racconto divertentissimo, "Le faremo sapere".
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I FIGLI DI CTHULHU, con il racconto "Spegnere i lampioni"
Acquisto versione cartacea sul sito dell'editore EF Edizioni 

A Settembre 2015 venni contattato dal curatore della raccolta, Enrico Teodorani, che aveva letto il mio racconto su "Delitti al sole"; mi chiese se per caso avessi avuto piacere di apparire in un'antologia dedicata al solitario di Providence. Guarda caso un mio vecchio racconto, anch'esso pubblicato anni or sono online su Mangiastorie, forse uno dei primi che avevo scritto, era pronto ad avere la sua seconda chance.
Lo inviai senza indugio, e fu con onore e orgoglio (non so con quale merito, ma tant'è) che resi il mio omaggio ad uno dei miei autori preferiti, H. P. Lovecraft.
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